BETA MY 2020 - LA PROVA
La rivoluzione italiana
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BETA MY 2020 – LA RIVOLUZIONE ITALIANA
Ormai è passato molto tempo dal lontano 2005, anno in cui l’azienda, tutta italiana Beta, decise di ritornare alla ribalta nel mondo delle moto da enduro specialistico. Un inizio “ibrido” in quanto per i primi anni, montavano dei vecchi motori KTM, con il tempo però il progetto ha preso piede, è nata una linea di motori 4 tempi di propria produzione e successivamente anche la gamma 2 tempi.
La crescita è stata veloce…molto veloce e soprattutto molto sostanziosa, dato che Beta è diventata nel giro di 10 anni uno dei marchi di riferimento in questo settore motociclistico. Il due tempi, soprattutto, si è imposto ai vertici del proprio segmento nel mercato italiano, davanti a marchi storici con un’esperienza molto più datata, tanto che i titoli nazionali ed internazionali parlano chiaro! Il quattro tempi invece, nell’ultimo periodo, era leggermente al di sotto dei diretti concorrenti e cominciava a sentire un po' il bisogno di essere aggiornato, così è stato.
Betamotor è stata subito pronta a presentare la rinfrescata tanto attesa! … alla faccia della rinfrescata!
Ci ha invitati presso la struttura del Ciocco, a Barga (LU), in Toscana, famosa per aver ospitato per anni la mitica Hell’s Gate, gara estrema per eccellenza dal percorso selettivo, che ha visto gareggiare e sfinire addirittura piloti di livello mondiale.
Per una presentazione così importante, i vertici di Beta hanno voluto stupirci, preparando un evento di tutto rispetto. L’accoglienza ed il trattamento nello splendido albergo, immerso nel verde, è stato di primissimo livello ed anche i tecnici dell’azienda italiana hanno saputo coccolarci al meglio con la presentazione dei modelli della gamma MY 2020, durante la prima serata. La mattina successiva, abbiamo completato il nostro risveglio con la lauta colazione della casa, recandoci poi presso il campo sportivo dell’enorme complesso ricettivo, dove ci attendevano tutta la struttura del team ufficiale ed una schiera di circa 20 moto marchiate 2020, pronte ad essere saggiate e messe alla prova dalle diverse testate giornalistiche presenti.
Ho potuto osservarle per una buona mezz’ora, schierate al sole del primo mattino e trarre le prime impressioni. Beta ha proposto una gamma tutta nuova, completamente rivoluzionata, soprattutto proprio per quanto riguarda il quattro tempi.
Nuove plastiche, finalmente più slanciate e rifinite, che fanno sembrare, ad un primo colpo d’occhio, le moto molto più snelle, grazie anche al serbatoio completamente rivisitato, che si allarga verso i radiatori in modo costante, così da agevolare l’appoggio completo delle gambe nei diversi spostamenti d’obbligo nella guida in off, soprattutto in quella più racing!
Ottimo anche il livello di finitura raggiunto sempre su tutta la gamma. Se in passato qualcuno poteva contestare qualche accoppiamento non perfetto delle plastiche od una certa “confusione” nel sottosella, ora non potrà veramente più reclamare nulla. Convogliatori-fiancatine e parafango posteriore si raccordano perfettamente creando una linea molto più pulita e slanciata, mentre sotto la sella tutto il sistema dei cablaggi è alloggiato in comode guide ricavate all’interno del telaietto in materiale composito plastico. Tutta nuova anche la cassa filtro, dotata di un nuovo sistema di fissaggio, che nella sua odierna conformazione, offre un netto miglioramento nell’afflusso dell’aria al motore in modo da favorire la combustione e quindi migliorarne il rendimento.
Anche Beta, come altri suoi diretti competitor, dà la possibilità all’utilizzatore di poter scegliere tra due mappe di utilizzo: una da bagnato ed una da asciutto. Molto bella ed intelligente in questo caso, la posizione dello switch appena davanti al tappo sul serbatoio che permette di selezionare la mappatura in maniera agevole con un solo click, sia da fermi che durante l’utilizzo, senza confondersi con qualche altro pulsante presente nell’area del manubrio.
Terminata questa prima fase di sensazioni ed osservazioni dei nuovi mezzi, un breve briefing da parte del forte pilota Fabrizio Dini, ora team manager della squadra ufficiale, salgo in sella alla “390” per trasferirmi con tutto il gruppo sulla sommità del Ciocco, dove ci aspetta un percorso fuoristradistico che unisce una parte fettucciata ad un lungo sottobosco molto vario e divertente.
Che il SENSATIONS TEST BETA MY 2020 abbia inizio!
Per creare un filo logico, decido di provare alla mattina la gamma due tempi ed il pomeriggio quella dei quattro tempi.
BETA RR 125 2T.
Si parte subito con la più piccola della gamma, la 125, la moto dei sedicenni! Io i 16 anni li ho apparentemente passati oramai da tanti, tanti anni, ma rimontare su questa piccola zanzarina cosi aggressiva ed estremamente leggera, mi fa tornare immediatamente indietro col tempo a riscoprire quella guida aggressiva, con la mano sinistra pronta a dare manciate di sfrizionate per poter uscire dalle curve in esplosione. Dopo una partenza a tutta grinta nel fettucciato, sfruttando gli appoggi per poter percorrere le curve a velocità straordinarie data la leggerezza del mezzo, mi stupisco favorevolmente scoprendo che anche quando si entra nella parte più difficile e viscida del sottobosco in salita, sebbene sia un motore piccolo ed io non sia poi cosi leggero, anche se ci si trova in sottocoppia la spinta continua ad esserci, aiutandoti anche nei passaggi più difficili. Certo, non è la spinta di una cilindrata più grossa ma comunque, complice anche l’estrema leggerezza, basta un colpetto di frizione per farle riprendere subito giri e coppia, grazie alle modifiche effettuate sul motore e derivanti direttamente dal modello Racing 2019.
In discesa poi stupisce l’agilità con la quale ti permette di scendere a velocità molto alte, cercando di trovarne il limite, fino ad arrivare a giocare qualche jolly nei numerosi scalini ricchi di pietre tipici del Ciocco. Termino la prova della piccola con un gran sorriso con la promessa di rimontarci verso la fine dei test non appena terminata la gamma 4t!
Cambiamenti sostanziale della 125cc.
Nuovo cilindro, con luce di scarico e diagrammi modificati.
Nuova flangia di scarico.
Nuovo sistema della valvola di scarico e nuovi booster.
Nuovo coperchio frizione con sistema di spurgo aria per l'azionamento della frizione modificato,
posizionamento tappo immissione olio modificato.
Nuova unità centrifuga.
Nuova espansione.
BETA RR 200 2T
E’ la sorella maggiore del piccolo 125, con il quale condivide molto sia al livello meccanico che soprattutto sensazionale, ma con quel qualcosa in più che stupisce, permettendo di guidarla con estrema facilità soprattutto dall’utente appassionato che vuole un mezzo leggero e sincero, ma senza doversi impegnare in una guida ad alti giri come il 125 porterebbe a fare.
In un primo momento sembrerebbe quasi sia più lenta del fratello minore, da quanto lineare sia il comportamento del motore, ma quando si affronta il sottobosco ci si rende conto di quanto la maggiore coppia e la pari leggerezza, siano invece quel surplus che fanno si che si possa salire con estrema facilità e con una marcia lunga, tutto a guadagno di un’ottima trazione. In discesa invece stesso discorso del 125, leggerezza e voglia di esagerare nei passaggi più difficili!
La 200cc 2t, come tutta la gamma 4t ha il forcellone modificato: più lungo al fine di migliorare stabilità e trazione
BETA RR 250 2T
Si sale di soli 50cc, ma il mondo cambia…radicalmente! Questa è una racing, che in mano a piloti esperti è veramente in grado di fare la differenza. Con lei comincio a spingere di più, complice il fatto di essere abituato da sempre ad usare moto abbastanza potenti e con un certo peso. Il comportamento è ottimo, la linearità con il quale il motore sprigiona la potenza è impeccabile e quando si arriva nel sottobosco ci si rende conto della rapidità con la quale si possa prendere velocità, senza scossoni ed anche senza dover esagerare con il tirare le marce. Non è un motore che spara e sale di giri all’impazzata, probabilmente grazie anche alla presenza del nuovo contralbero che smorza le vibrazioni ed aumenta l’inerzia, permettendogli di non avere sbalzi di coppia e rilasciando questa sensazione di linearità nell’erogazione. Come per le sorelle minori, ma qui lo sento di più visto anche le velocità che si raggiungono in brevi spazi, noto una taratura e scorrevolezza delle sospensioni molto corrette e curate, che fanno risaltare un lavoro di messa a punto minuzioso da parte dei tecnici Beta, in quanto spesso su molte moto le tarature standard tendono ad essere un po' troppo morbide e prive di progressività. In questo caso invece, lavorando sui click del ritorno e della compressione, si raggiunge già un setting molto buono, per me che in ordine di marcia, mi aggiro sui 100kg.
BETA RR 300 2T
A mio avviso la regina della gamma Beta 2T. Qui tutto è di più! E’ un 250…di più! Stesse caratteristiche, stessi comportamenti ma quei 50cc in più, fanno si che diventi veramente il 2 tempi perfetto. Si può veramente girare da fermi in terza marcia, per quanto elastico e lineare sia questo motore. Aiuta sempre, in qualsiasi situazione, come fosse un 4 tempi, ma con molti chili in meno e poi, se anche il terreno risulta ostico per aderenza, basta mettere la mappa rain e tutto risulta più facile. E’ un gran mezzo, ed il fatto che sia praticamente il 2 tempi più venduto lo testimonia.
Terminata la fase dei test della mattina, l’organizzazione dell’azienda toscana ci prepara un ricco picnic con tanto di grigliata, torte e buon vino da gustare tutti insieme ed in compagnia di grandi campioni come Steve Holcombe e Jarno Boano, presenti in veste ufficiale per Beta.
Personalmente sto leggero, insalatina e pomodori…nel pomeriggio c’è da provare la gamma 4 tempi e la curiosità è tanta!
Quindi si parte, il percorso è lo stesso, forse anche migliorato in quanto i passaggi della mattina hanno ripulito un po' le tracce dai sassi. La gamma anche qui dà diverse possibilità di scelta: 350, 390, 430 e 480.
Tutte sono accomunate da una miriade di novità, anzi possiamo dire che praticamente è una moto completamente nuova, con un telaio comune a tutte e quattro le cilindrate, con il blocco motore che ora si trova in posizione più arretrata rispetto al vecchio modello e, complice un nuovo forcellone più lungo, favorisce molto la centralizzazione dei pesi, tutto a guadagno di un ottima motricità e di una precisione di entrata in curva esemplare.
2 Tempi (250/300 cc.)
Introdotto il contralbero: riduce le vibrazioni aumentando l'inerzia e migliorando la curva di erogazione. Il contralbero rende quindi la moto più facile nella guida in tutte le fasi di erogazione del motore.
Testa ridisegnata (solo 250 cc.) al fine di migliorare la coppia ai bassi regimi di rotazione.
BETA RR 350 4T
E’ la più piccola di casa Beta per quello che riguarda le quattro tempi. Appena si sale in sella, colpisce subito quanto simile sia la posizione di guida rispetto alle due sorelle più grosse del segmento 2 tempi, stretta e piccola con la seduta che ti porta molto in avanti verso il serbatoio. Poi si preme il bottoncino di accensione e ci si rende conto che sotto c’è il nuovo 4t. Posizionato più indietro, come dicevamo, in un telaio che ha la parte della culla inferiore più stretta e rastremata, in modo da avere meno problemi con gli urti con pietre e scalini. Anche il forcellone è tutto nuovo, più lungo e la trazione ne guadagna parecchio, sia in fettucciato che in mulattiera. Il motore ha tutte le novità comuni a questa gamma beta 4t-2020, tra le quali la pompa dell’acqua, posizionata all’interno di tutta la parte anteriore del basamento in modo da avere meno tubi possibilmente esposti agli urti, in quanto ogni singolo radiatore vi è direttamente collegato. Il motore, una volta in pista, risulta molto facile da gestire, con una progressione molto lineare e con la caratteristica principale della fluidità di utilizzo come il resto della gamma Beta. Anche nel sottobosco è perfetta, potenza giusta da gestire, ne troppa…ne troppo poca. Forse agli alti qualcosina in più si potrebbe chiedere, ma allora basta passare alla sorella maggiore…
BETA RR 390 4T
Che ha solo 40 cc in più della 350, che sembrano pochi visto che si passa da 350 a 390 ma che invece fanno tanta differenza
Ed eccola questa sorella maggiore, soli 40cc in più, pochi in confronto ai quasi 400 che sviluppa, ma sufficienti a rinvigorirla quel poco che basta per renderla perfetta! Divertentissima con un motore progressivo che agli alti permette anche di esagerare e portare le marce a battere “di limitatore”. E’ un motore che stupisce per la facilità che trasmette su tutto il resto della moto. Rende le entrate in curva agili, grazie al freno motore ben calibrato e le uscite molto repentine e veloci, senza però dare grandi strappi sugli avambracci o facendo derapate inutili e stancanti. A mio parere anche in confronto con le sorelle maggiori di cubatura che illustrerò tra poco, è quella riuscita meglio, quella dove il connubio motore/telaio/sospensioni ha dato il risultato migliore. Veramente una bella moto alla portata di tutti, appassionati e piloti.
BETA 430 RR 4T
Un altro salto di 40cc più in alto ed un altro motore dalle caratteristiche diverse. Molto sornione ai bassi, più del 390, poi quando sale di giri diventa più copioso e dimostra che di cavalleria ne ha tanta. Forse delle quattro four stroke provate è quella che ho preferito più nella linea che nel fettucciato, probabilmente perché quest’ultimo era molto stretto e la potenza non era facilmente gestibile. Nel bosco invece, data la presenza di spazi più veloci, il 430 si distende molto bene e prende grandi velocità sempre comunque nel pieno controllo. Poi i freni Nissin sono garanzia di perfezione in quanto a potenza e modulabilità e su questa moto, vista la potenza ed il peso maggiore delle sorelle 2t, si fanno sentire notevolmente.
BETA 480 RR 4T
E per ultima parliamo di Lei, la 480. Darle del Lei con la L maiuscola è d’obbligo. I tecnici Beta sono riusciti a dare una grande dolcezza ad un motore cosi grosso, ma questa dolcezza è sopraffatta dalla potenza che esprime quando si apre tutto il gas. Che sia chiaro, non è un motore brusco o cattivo, anzi. Ma i cavalli ci sono e sono tanti. In mano a mani esperte si può veramente andare forte ma devono essere mani grandi e potenti! Io prediligo le moto grosse per cui mi è piaciuta molto, ma mi rendo conto che per essere portata a modo bisogna essere anche molto allenati. Poi, se comunque il cliente appassionato cerca una moto docile, ma che nasconde un enorme potenza per poterla guidare con la marcia lunga ovunque, allora ha trovato la moto che cerca. Coppia sempre, ovunque, in qualsiasi marcia. E’ una moto da grandi spazi e la voglia di trovare qualche bello sterratone da divertirsi sale notevolmente durante la prova. Anche qui degno di lode il comportamento complessivo di sospensioni e freni, che vengono messi a dura prova più che sulle altre sorelle 2020, mentre come su tutta la gamma la posizione in sella predilige la guida con le gambe strette a tutto guadagno della maneggevolezza.
Le 4 Tempi (350/390/430/480 cc.) ecco dove sono cambiate
Basamento completamente riprogettato, con l'obiettivo di ridurre il peso e compattare le masse in rotazione ottenuto alzando la frizione ed arretrando l'albero motore. L'avvicinamento del baricentro al perno del forcellone permette un sensibile miglioramento dell'handling della moto. Peso complessivo ridotto di circa 1 kg.
Coperchio frizione (in magnesio AZ91) ridisegnato insieme al basamento e riprogettato per convogliare in modo più efficace l'olio all'interno della frizione.
Coperchio volano (in magnesio AZ91) ridisegnato in accordo con il resto del motore, adesso dal look funzionale e moderno.
Nuovo sistema pompa acqua: migliora la portata e quindi l'efficienza dello scambio termico nel sistema di raffreddamento, permettendo di mantenere più basse le temperature medie a tutto vantaggio delle prestazioni.
Cilindro e testa rivisitati per sfruttare al meglio le modifiche effettuate al sistema di raffreddamento.
Circuito olio rivisto: permette un miglior scambio termico tra acqua e olio nella parte anteriore del carter al fine di mantenere più bassa la temperatura dell'olio stesso.
Frizione con dischi condotti riprogettati e realizzati con nuovo materiale: garantiscono un innesto più dolce e modulabile.
Cambio ridisegnato: adesso più corto e leggero.
Nuovo sistema di comando del cambio con camma più leggera.
Leva cambio ridisegnata in abbinamento al nuovo basamento.
Aggiunta del sensore della folle.
Mappe ottimizzate.
Tirando le somme, ritorno dalla presentazione della gamma Beta MY 2020 soddisfatto e con un gran sorriso. E’ bello vedere che in questo momento non facile per l’economia italiana, ci siano aziende che comunque investano e credano in ciò che fanno con risultati molto positivi e soddisfacenti.
Dopo quest’ulteriore step, questa azienda ha fatto rinascere la sua gamma di moto offroad, pronta a confrontarsi con tutte le altre marche top del settore, con una forte innovazione e con una ricerca mirata alla cura dei dettagli.
Non ci resta altro che farle un grosso in bocca al lupo per un prossimo successo su tutti i fronti, grande made in Italy!
Un saluto dal Pietriksson
Ph Enzo Danesi